DISCONNETTERSI DALLA TECNOLOGIA PRIMA DI DORMIRE PER FAVORIRE IL SONNO

Spesso è difficile rendersi conto della quantità di tempo che passiamo “incollati” al telefono o al computer, perché questi sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Il guardare continuamente il cellulare può essere diventato un meccanismo automatico, per cui controlliamo i nostri telefoni e le notifiche un numero di volte sproporzionato rispetto a quello strettamente necessario.

L‘iperconnessione è una delle conseguenze determinate dalla società in cui viviamo, che è sempre più legata al mondo digitale. La vita di tutti, anche in maniera inconsapevole, è sempre connessa ad una rete: tramite PC, Tablet e Smartphone. L’utilizzo della tecnologia, infatti, influenza svariati aspetti della nostra quotidianità: ci permette di lavorare, di mantenerci in contatto con gli altri, di stringere nuove relazioni e di tenerci informati. Tutto è a portata di un click: le notizie che leggiamo, i messaggi, le e-mail che riceviamo, le immagini e i video che visualizziamo. Questi sono tutti stimoli che il nostro cervello riceve ad una velocità quasi immediata. Il flusso di tutte queste informazioni spesso è più rapido della nostra capacità di immagazzinare e rielaborare in maniera ordinata i pensieri, costringendoci a stare concentrati contemporaneamente su troppi elementi. Passare molte ore collegati ai vari dispositivi può provocare una sovrastimolazione cerebrale per cui ci sembra di “non staccare mai” e ci può capitare di fare fatica ad addormentarci. Ci sono, però, delle piccole attenzioni che ci possono aiutare a prendere sonno con più facilità, come spegnere le luci di accensione della tv o delle prese elettriche in camera da letto ed evitare di stare di fronte ad uno schermo per almeno un’ora prima di coricarci. Anche tenere il cellulare lontano da dove dormiamo, così da non avere la curiosità di guardarlo durante la notte, o impostare il controllo di tempo di utilizzo sui nostri dispositivi, stabilendo quanto spazio dare a questi strumenti e quanto invece a noi stessi, possono essere dei modi per far sì che il nostro cervello non riceva troppe informazioni e rimanga impegnato su una somma esagerata di dati. Diminuendo e selezionando la quantità di stimoli che mandiamo al cervello sarà più facile rilassarci e di conseguenza dormire meglio.

Spesso è difficile rendersi conto della quantità di tempo che passiamo “incollati” al telefono o al computer, perché questi sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Il guardare continuamente il cellulare può essere diventato un meccanismo automatico, per cui controlliamo i nostri telefoni e le notifiche un numero di volte sproporzionato rispetto a quello strettamente necessario.

L‘iperconnessione è una delle conseguenze determinate dalla società in cui viviamo, che è sempre più legata al mondo digitale. La vita di tutti, anche in maniera inconsapevole, è sempre connessa ad una rete: tramite PC, Tablet e Smartphone. L’utilizzo della tecnologia, infatti, influenza svariati aspetti della nostra quotidianità: ci permette di lavorare, di mantenerci in contatto con gli altri, di stringere nuove relazioni e di tenerci informati. Tutto è a portata di un click: le notizie che leggiamo, i messaggi, le e-mail che riceviamo, le immagini e i video che visualizziamo. Questi sono tutti stimoli che il nostro cervello riceve ad una velocità quasi immediata. Il flusso di tutte queste informazioni spesso è più rapido della nostra capacità di immagazzinare e rielaborare in maniera ordinata i pensieri, costringendoci a stare concentrati contemporaneamente su troppi elementi. Passare molte ore collegati ai vari dispositivi può provocare una sovrastimolazione cerebrale per cui ci sembra di “non staccare mai” e ci può capitare di fare fatica ad addormentarci. Ci sono, però, delle piccole attenzioni che ci possono aiutare a prendere sonno con più facilità, come spegnere le luci di accensione della tv o delle prese elettriche in camera da letto ed evitare di stare di fronte ad uno schermo per almeno un’ora prima di coricarci. Anche tenere il cellulare lontano da dove dormiamo, così da non avere la curiosità di guardarlo durante la notte, o impostare il controllo di tempo di utilizzo sui nostri dispositivi, stabilendo quanto spazio dare a questi strumenti e quanto invece a noi stessi, possono essere dei modi per far sì che il nostro cervello non riceva troppe informazioni e rimanga impegnato su una somma esagerata di dati. Diminuendo e selezionando la quantità di stimoli che mandiamo al cervello sarà più facile rilassarci e di conseguenza dormire meglio.

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