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La storia di valentina

24 anni, studentessa universitaria

Quando il percorso universitario sta per finire e si aprono le porte del futuro, è naturale avere dubbi e incertezze su cosa fare “dopo”. Il rischio è che l’ansia si trasformi in un ostacolo e renda la strada più difficoltosa.

Quando il percorso universitario sta per finire e si aprono le porte del futuro, è naturale avere dubbi e incertezze su cosa fare “dopo”. Il rischio è che l’ansia si trasformi in un ostacolo e renda la strada più difficoltosa.

Vado all’università e studio economia e commercio. Passo tantissimo tempo sui libri e cerco di dare sempre il massimo. Mi piace la materia, ho sempre amato tutto ciò che riguarda i numeri e il mondo della matematica. Mio padre vorrebbe che diventassi commercialista, come lui, e lavorassi nel suo studio. Io, invece, sogno di lavorare nell’alta finanza. Anche se sono vicina alla laurea, ho ancora un po’ di tempo per capire quale sarà la mia strada, ma inizio a sentire il peso della scelta.

Di certo non sarà facile, perché di base sono una persona che ha sempre mille dubbi, i miei amici lo sanno e ci scherzano sempre: “Regola n°1” dicono “Non chiedere consigli a Valentina, non riesce mai a prendere una decisione!”. In questo periodo, poi, tra gli esami da finire, lo studio da organizzare e la tesi da scegliere, i pensieri si sono moltiplicati e questo mi toglie un sacco di energie, mentali e fisiche.

Il risultato è che la mia vita universitaria ne sta risentendo, proprio adesso che sto per raggiungere il traguardo! Nell’ultimo mese, infatti, facevo fatica a concentrarmi. Leggevo e rileggevo le stesse pagine più volte perché da una riga all’altra non ricordavo più nulla. In generale avevo paura di dimenticare le cose e temevo che mi mancasse il tempo per farle. La mia camera era tappezzata di post-it, così cercavo di ricordare tutto.

Una volta, durante un esame, ho fatto quasi scena muta! Alla seconda domanda mi sono bloccata, vuoto totale, come se non avessi mai aperto libro. Il professore mi ha ovviamente dato un voto che mi ha abbassato la media, ma che ho accettato perché non vedevo l’ora di laurearmi.

La sera faticavo ad addormentarmi; la luce si accendeva nella mia testa e affioravano un sacco di immagini e pensieri. Adesso fortunatamente va molto meglio, mi sono resa conto che parlarne con altre persone mi aiuta a uscire dal circolo vizioso dell’ansia.

Vado all’università e studio economia e commercio. Passo tantissimo tempo sui libri e cerco di dare sempre il massimo. Mi piace la materia, ho sempre amato tutto ciò che riguarda i numeri e il mondo della matematica. Mio padre vorrebbe che diventassi commercialista, come lui, e lavorassi nel suo studio. Io, invece, sogno di lavorare nell’alta finanza. Anche se sono vicina alla laurea, ho ancora un po’ di tempo per capire quale sarà la mia strada, ma inizio a sentire il peso della scelta.

Di certo non sarà facile, perché di base sono una persona che ha sempre mille dubbi, i miei amici lo sanno e ci scherzano sempre: “Regola n°1” dicono “Non chiedere consigli a Valentina, non riesce mai a prendere una decisione!”. In questo periodo, poi, tra gli esami da finire, lo studio da organizzare e la tesi da scegliere, i pensieri si sono moltiplicati e questo mi toglie un sacco di energie, mentali e fisiche.

Il risultato è che la mia vita universitaria ne sta risentendo, proprio adesso che sto per raggiungere il traguardo! Nell’ultimo mese, infatti, facevo fatica a concentrarmi. Leggevo e rileggevo le stesse pagine più volte perché da una riga all’altra non ricordavo più nulla. In generale avevo paura di dimenticare le cose e temevo che mi mancasse il tempo per farle. La mia camera era tappezzata di post-it, così cercavo di ricordare tutto.

Una volta, durante un esame, ho fatto quasi scena muta! Alla seconda domanda mi sono bloccata, vuoto totale, come se non avessi mai aperto libro. Il professore mi ha ovviamente dato un voto che mi ha abbassato la media, ma che ho accettato perché non vedevo l’ora di laurearmi.

La sera faticavo ad addormentarmi; la luce si accendeva nella mia testa e affioravano un sacco di immagini e pensieri. Adesso fortunatamente va molto meglio, mi sono resa conto che parlarne con altre persone mi aiuta a uscire dal circolo vizioso dell’ansia.

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